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Centenario della nascita di K. Rahner

In occasione del 100º anniversario della nascita di K. Rahner (1904-2004) e nell’imminenza del trigesimo della sua morte, hanno avuto inizio, come si sa, le corrispondenti celebrazioni con convegni e studi vari.

Rahner è stato un teologo che ha certamente esercitato uno speciale influsso in certe linee teologiche e, particolarmente, in alcuni teologi del post-concilio. Un pensatore di non comune acume e autonomia che, appunto per questo, più che essere pedissequamente ripetuto e commentato, e «irenisticamente» divulgato, merita di essere studiato con tutta serietà speculativa e critica, tanto alla luce della fede e del magistero cattolico che va ritenuto l’unico legittimo interprete autorizzato della fede stessa – e istanza suprema della sua interpretazione e definizione –, come alla luce della ragione e specie della philosophia essendi – un’esigenza che si fa più forte e sentita dopo il categorico richiamo della Fides et Ratio (cf. spec. nº 44).

Un esempio puntuale di lettura e messa in crisi della complessa ermeneutica rahneriana del testo tomistico è il magnifico studio di Fabro sull'antropologia di Rahner. La storia «tragica» dello scritto che si trasformò nel libro La svolta antropologica di Karl Rahner (Rusconi, Milano 1974) è stata descritta da Fabro stesso nella prima parte dell’opera L’avventura della teologia progressista (Rusconi, Milano 1974), dove si dimostra come sia stata arbitrariamente e oscuramente silenziata una voce di dissenso, proprio in un ambiente dove – ed è davvero un paradosso – si favoriva apertamente la legittimità del dissenso.

Ci auguriamo sinceramente che le celebrazioni di quest’anno, lasciando in disparte opzioni intellettuali predefinite, costituiscano un autentico spazio per la lettura attenta, per il confronto sereno e la valutazione critica equilibrata e più adatta – rispettosa, certamente, ma anche ferma e decisa – affinché significhino un contributo efficace al difficile compito della teologia nel suo umile servizio come intellectus fidei in funzione della trasparenza della verità.

Dal canto nostro, ci uniremo agli eventi con la pubblicazione periodica di alcuni testi fabriani per aprire uno spiraglio di dialogo ed ascolto della verità, che ci fa liberi (cf. Giov 8,32).

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