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La libertà nel pensiero di Cornelio Fabro. Convegno commemorativo a 20 anni dalla morte

Non è impresa facile entrare nel pensiero di un filosofo, specialmente quando questi è un pensatore di grande ingegno speculativo e di una notevole originalità teoretica.

Fabro è un pensatore essenziale, uno di quei pensatori – come ce ne sono pochi – che non ha mai voluto essere legato a un sistema, ma ha seguito imperterrito la sua vocazione intellettuale nella continua ricerca della verità sull'essere e sulla libertà.

«Pensatore essenziale, filosofo dell'essere e della libertà», mi sembra possa essere la frase che più sintetizza – dal punto di vista speculativo ed esistenziale – la figura di questo grande filosofo dello scorso secolo e, oserei dire, forse tra i più grandi della storia del pensiero.

Sabato 7 Novembre, nella suggestiva sala "Innocenzo III" della Rocca dei Papi di Montefiascone si è svolto un Convegno sulla libertà nel pensiero di Cornelio Fabro, organizzato dal Progetto Culturale a lui dedicato.

Lo studio della libertà ha occupato gran parte della vita del filosofo friulano, specialmente gli anni di docenza nella cattedra di Filosofia Teoretica all'Università di Perugia. Sebbene riteniamo sia impossibile sintetizzare il suo pensiero sulla libertà nell'arco di un convegno di un giorno, siamo certi che le relazioni presentate siano state di grande esito, soprattutto grazie alla maestria dei relatori i quali sono riusciti a mettere in luce le numerose istanze sollevate dallo stesso Fabro. La profondità e l'originalità dell'impostazione con cui Fabro affronta il problema della libertà ha certamente stimolato i presenti, e gli stessi relatori, ad una più approfondita ricerca sul tema.

Le conferenze, tutte di alto livello speculativo, sono state a carico di 7 professori che nel loro percorso intellettuale hanno già dedicato diversi anni di studio al pensiero del nostro autore. Alcuni di essi hanno dovuto approfondire il suo pensiero già nel periodo di tempo dedicato alla ricerca per il conseguimento del dottorato.

Riportiamo in un breve elenco i titoli delle conferenze e i rispettivi relatori:

Originalità dell'impostazione fabriana del problema
Elvio Fontana (Pontificia Università Urbaniana)

Dialettica di intelletto e volontà
Ariberto Acerbi (Pontificia Università della Santa Croce)

L'analisi dell'atto libero e le figure della differenza ontologica nel tomismo contemporaneo
Alain Contat (Pontificio Ateneo Regina Apostolorum)

La beatitudine in San Tommaso e Fabro
Christian Ferraro (Pontificia Università Lateranense)

Storia e responsabilità civile nel pensiero di Cornelio Fabro
Giovanni Turco (Università degli Studi di Udine)

Libertà e soggettività in Cornelio Fabro
Danilo Castellano (Università degli Studi di Udine)

Aforismi di Cornelio Fabro sulla libertà
Suor Rosa Goglia (Suore Adoratrici del Sangue di Cristo)

Dopo una breve presentazione del padre Gianluca Trombini, direttore del Progetto Culturale Cornelio Fabro, le conferenze si sono succedute in un clima di grande attenzione e partecipazione.

Hanno partecipato oltre 150 persone tra le quali numerosi professori provenienti da varie località italiane e da diverse università (Genova, Arezzo, Roma, Udine, Perugia, Catania, Viterbo, ecc.), studenti universitari di alcune Università Pontificie e numerosi religiosi presenti nella Diocesi di Viterbo.

La giornata di studio è terminata alle ore 18.00, dopo un partecipato dibattito tra relatori, professori presenti ed altri partecipanti.

Alle 19.00 è stata celebrata la Santa Messa ringraziando Dio per la stimolante giornata di studio dedicata alla ricerca della verità sulla libertà, e in suffragio del compianto Padre Cornelio Fabro che ha lasciato questo mondo poco più di 20 anni fa, precisamente il 4 maggio 1995, dopo una vita trascorsa all'insegna dell'apostolato per la Verità che salva.

Ringraziamo tutti coloro che hanno contribuito in diverse maniere per la realizzazione del Convegno. Un ringraziamento particolare va certamente a tutti i religiosi e le religiose della Famiglia del Verbo Incarnato per la generosa collaborazione e per la loro partecipazione.

Dio volente in primavera pubblicheremo gli Atti di questo convegno in un volume contenente le relazioni presentate.

Per finire vogliamo offrire a chi voglia assaporarne la profondità, un piccolo saggio dello spessore teoretico del padre Fabro, si tratta di alcuni aforismi sulla libertà estratti dalle sue lezioni universitarie:

«Per l'uomo la verità non può assorbire la libertà, come pensava il pensiero greco; né la libertà può assumere in sé la verità come pretende il pensiero moderno: l'uno e l'altro tolgono l'"intervallo" o divario tra la forma e il contenuto, fra il contenuto e l'atto, e la tensione dell'uomo aspirante ed itinerante sfuma in mera parvenza» (n. 646).

«L'appartenenza dell'io al mondo pone il problema dell'essere, l'appartenenza del mondo all'io pone il problema della libertà...» (n. 655).

«Noi si nasce da una possibilità, e si diventa mediante la libertà...» (n. 524).

«... È come se ciascuno di noi prendendo il dito della libertà dipingesse col pennello di questa libertà, con i colori di questo pennello, la propria fisionomia. È una cosa tragica e infinitamente beatificante» (n. 525).

«La libertà è la lingua universale dello spirito umano, è quella lingua che parla dal fondo del suo silenzio nella richiesta radicale: la libertà è ciò che più ci accomuna, e l'esercizio della libertà è ciò che più ci differenzia e ci distingue...» (n. 540).

«La volontà è la facoltà delle facoltà, essa muove tutto nel nostro spirito e non è mossa che da Dio; essa muove anche l'intelligenza, anche la fantasia, ma essa è mossa soltanto da se stessa e da Dio, quindi è la volontà che apre la finestra del tempo sull'orizzonte dell'eternità; è la libertà che stabilisce, che configura, che è struttura dell'intimo, del nostro io, della nostra vita» (n. 414).

«La volontà non ha nessuna propria comunicazione, non la si può comunicare; è talmente alta, è talmente originaria, talmente costitutiva del nostro io, che se potessimo comunicare la volontà e la libertà comunicheremmo l'io stesso, lo trasferiremmo completamente nell'altro. Tutta la libertà resta per noi e per Dio; per fare la scelta originaria: il finito o l'infinito» (n. 429).

Aforismi sulla libertà dalle lezioni universitarie

 

Progetto Culturale Cornelio Fabro

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